Codice della Crisi di Impresa (CCI) e nuovi obblighi imposti alle imprese
L’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCI) ha introdotto importanti cambiamenti per le imprese italiane.
Dal 15 luglio 2022, il Decreto Legislativo 12 gennaio 2022, n.14 ha abrogato la precedente legge fallimentare e quella sul sovraindebitamento, unificando in un unico corpo normativo la disciplina della crisi e dell’insolvenza. Il CCI si applica a ogni tipologia di debitore, senza distinzione tra imprenditori agricoli o commerciali, professionisti o consumatori, e indipendentemente dalla dimensione dell’attività.
Innovazioni del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza
Tra le principali novità del Codice troviamo l’introduzione di obblighi che mirano a prevenire le crisi aziendali e a favorire una ristrutturazione tempestiva. La norma incentiva l’individuazione precoce dei segnali di crisi, promuovendo l’adozione di strumenti correttivi in una fase iniziale, quando la continuità aziendale può essere preservata. Questo approccio segna una svolta rispetto al passato, ponendo maggiore attenzione alle procedure che consentono la prosecuzione dell’attività piuttosto che alla liquidazione.
Inoltre, il CCI prevede disposizioni specifiche per le situazioni di crisi dei gruppi di imprese, garantendo una gestione più organica e coordinata delle difficoltà economiche, riducendo il rischio di frammentazione degli interventi.
Doveri degli organi sociali nella prevenzione della crisi
Uno degli aspetti chiave del Codice della Crisi d’Impresa riguarda i doveri degli organi sociali, responsabili della prevenzione e gestione della crisi aziendale. Questo si articola principalmente su tre disposizioni centrali:
- Articolo 2086 c.c.: La riforma del 2019 ha imposto all’organo amministrativo il dovere di strutturare adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Questi devono essere capaci di rilevare tempestivamente la crisi e garantire una rapida attivazione di soluzioni efficaci. Il mancato adeguamento potrebbe comportare responsabilità dirette per gli amministratori.
- Articolo 3 del Codice della crisi: Viene definito il quadro informativo che gli assetti organizzativi devono soddisfare. L’obiettivo è quello di:
- Individuare gli squilibri patrimoniali, economici e finanziari.
- Verificare la sostenibilità dei debiti e valutare la continuità aziendale nei 12 mesi successivi.
- Monitorare i segnali di allarme e raccogliere informazioni utili per l’accesso agli strumenti di composizione negoziata della crisi.
L’articolo elenca alcuni segnali che possono indicare una potenziale situazione di indebitamento, e che richiedono una reazione tempestiva da parte degli organi aziendali.
- Articolo 2403 c.c.: L’organo di controllo ha il compito di vigilare sull’operato degli amministratori, assicurandosi che vengano rispettati i nuovi obblighi imposti dal CCI. In particolare, deve verificare che gli amministratori adottino le misure necessarie per prevenire e gestire la crisi.
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